giovedì 20 maggio 2010

Mozione su democrazia e pluralismo (proposta da Fnsi)

L’assemblea Generale della Efj che si tiene ad Istanbul dal 16 al 18 aprile 2010

ritiene il pluralismo dell’informazione un bene inestimabile per la buona salute democratica delle comunità, meritevole perciò di particolare protezione in quanto non attribuibile alla proprietà di nessun potere, né economico, né politico, né finanziario. Si tratta infatti della base essenziale per l’affermazione dei diritti di cittadinanza di ogni persona.

Considerato che la crisi economica e dell’industria dell’informazione rischia di far pagare prezzi pesanti all’occupazione dei giornalisti e di conseguenza di determinare un abbassamento della qualità dell’informazione e della sua stessa indipendenza,

considerato, altresì, che molti editori sono tentati da semplici interventi di carattere finanziario per ridurre i costi e nello stesso tempo accrescere la loro pressione sui giornalisti per limitarne l’autonomia attraverso la precarietà dei posti di lavoro e la riduzione dei compensi per i free-lance,

preso atto delle sfide che il cambiamento impone ai media tradizionali anche per la costante crescita dell’influenza dei new media e delle forme di giornalismo non professionale, che comunque rendono disponibili tante informazioni contemporaneamente;

ritenuto che il punto di approdo, in uscita dalla crisi, non possa che realizzarsi attorno ad un giornalismo di qualità e che sia necessario sostenere un nuovo modello di business per l’industria dell’informazione, capace di far vivere un giornalismo professionale qualificato, investigativo, credibile, etico;

l’Assemblea generale Efj, tutto ciò premesso, ritiene necessario che il nuovo Steering Committee promuova opportune iniziative per il futuro dei media e del lavoro giornalistico, perché ne sia riconosciuta la funzione pubblica in termini di espressione di democrazia affinché le istituzioni, a cominciare da quella europea, provvedano con regole di garanzia e con una dotazione di fondi per i media che basano la loro attività sul giornalismo indipendente e ne rispettano le condizioni minime di lavoro.

A questo proposito, l’Assemblea generale impegna lo Steering Committee a considerare intese sui principi di fondo del giornalismo indipendente e di qualità con le rappresentanze degli editori per un nuovo patto sociale con la società che rafforzi i valori democratici dell’informazione.

Nello stesso tempo impegna altresì lo Steering Committee a sviluppare le migliori azioni presso le istituzioni europee affinché l’informazione e la tutela della sua indipendenza e del suo pluralismo entrino a pieno titolo nella costituzione europea e siano indice di democrazia e libertà per i Paesi aderenti. Tutto ciò perché sia pienamente riconosciuto il diritto dei cittadini ad avere accesso ad ogni informazione completa e alla conoscenza della pluralità delle voci della società. Questo è un interesse pubblico che non può essere risolto solo con le leggi del mercato. E su questo interesse deve essere considerato un nuovo quaderno di regole per il finanziamento pubblico, che consenta di sostenere il giornalismo indipendente affinché esso resti in primo piano anche nella fase di trasformazione e di affermazione dei new media che, allo stato attuale, sono capaci di raggiungere una platea molto alta di lettori o video radioascoltatori ma non produce ancora sufficiente business e, perciò, rischia di precipitare in una situazione condizionata solo dagli interessi dei poteri forti.

15 marzo ’10

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