Aderisco con convinzione alla manifestazione per la libertà d’informazione promossa dalla Fnsi. Il giornalismo in cui crediamo non sopporta bavagli e oggi i condizionamenti, le limitazioni, gli ostacoli si sono moltiplicati. È un problema la crescente pressione dei poteri politici. Ma non è il solo problema. C’è un’autoreferenzialità, una sovraesposizione indotta del circuito politico-mediatico, che troppo spesso oscura le dinamiche reali del Paese, e che alla fine produce una distorsione dannosa alla nostra professione anche se può dare ad alcuni l’illusione di contare di più. E d’altra parte c’è un sistema industrial-editoriale che tende ad affrontare la grave crisi di mercato quasi esclusivamente dal lato del costo del lavoro, confinando ai margini idee nuove e coraggiose sperimentazioni.
Per questo intendo la nostra partecipazione alla menifestazione anche come un impegno civile, etico, culturale dei giornalisti italiani. Vogliamo fare la nostra parte, con la schiena dritta, nel pluralismo delle idee di cui siamo portatori. L’apertura alla società, rappresentata dalla manifestazione in piazza, vale come un’assunzione di responsabilità personale e di categoria.
Claudio Sardo
segretario Associazione Stampa Parlamentare
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