Oggi al radiogiornale di Radio Capital si è parlato della grave e sconcertante mancanza di fondi o piani a supporto della risoluzione del problema delle navi affondate a largo dei nostri mari con carichi di materiale tossico.
Associando tale notizia alla manifestazione per la libertà di stampa mi sono immaginata che tale manifestazione possa essere il trampolino di lancio di una forte campagna di sensibilizzazione, proprio sulla base di una corretta divulgazione, che obblighi il governo e l'opposizione a lavorare (!) sul problema.
La vera rivoluzione è prendere consapevolezza dell'ambiente e guidare la società verso uno stile di vita che rispetti la vita senza lottare contro la tecnologia, ma sfruttandola.
Non sono brava con le parole, ma vorrei che qualcuno le trovasse e riuscisse a convincere le persone ad andare in piazza dimostrando la forza della libertà di manifestare, di spiegare, di comunicare l'idea di poter nuotare in un mare non più offeso dall'uomo e circondato da spiagge che nessuno si porterà più via per costruire case da far crollare sulla nostra ignoranza.
Manuela Mazzara, 38 anni, Milano
alemanu2000@alice.it
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