L’Unione degli Studenti aderisce con convinzione alla manifestazione per la libertà di informazione prevista per il 19 settembre a Piazza del Popolo.
Le motivazioni sono tante e vivono nella quotidianità delle studentesse e degli studenti di questo Paese più di quanto si possa pensare.
Molto spesso il j’accuse della gerontocrazia giurassica che muove i settori chiave del nostro Paese tende a bollare di superficialità, scarso senso del dovere, ignoranza cronica un’intera generazione, “bamboccioni” o “guerriglieri violenti” si è detto.
L’occupazione coatta dei mezzi di comunicazione e l’invasività dell’attacco censorio nei confronti di alcune voci libere del giornalismo italiano sono solo la punta dell’iceberg di una situazione che innalza, da anni ormai, barriere insormontabili all’accesso alle informazioni oggettive, alla conoscenza, alla narrazione corretta della realtà dei fatti. Nell’era della comunicazione rapida e del dissolvimento dei rapporti sociali sull’altare dell’alienazione da social network, urge una riscossione dal torpore cui gran parte della popolazione è irrimediabilmente immersa, una presa di coscienza collettiva, una nuova resistenza contro i carri-armati del pensiero unico che avanza.
Insomma Piazza del Popolo come Piazza Tien-amen o come l’Aventino.
Il potere che controlla l’informazione però utilizza come principale arma il laissefairismo tipico di chi tende a costruire un’aura di democrazia falsificata a colpi di ddl-intercettazioni, eludendo il conflitto di interessi, rimandando l’inizio di importanti trasmissioni televisive per mettere maggiormente a fuoco la propaganda populista che innerva il sistema politico italiano ormai dal 1994.
Piazza del Popolo deve squarciare questo velo di Maya e deve essere un punto di partenza che vedrà la nostra Organizzazione impegnata il prossimo 9 ottobre con cortei nelle principali città italiane. Nella piattaforma abbiamo inserito il libero accesso alle forme oggettive di informazione come condizione per l’altro mondo possibile. E lo faremo in cammino domandando e domandandoci:
Chi controllerà i controllori? Chi custodirà i custodi stessi?
Platone non guarderebbe Porta a Porta.
Tito Russo
Coordinatore Nazionale Unione degli Studenti
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