giovedì 1 ottobre 2009

“Onoriamo le vittime. Diamo voce agli invisibili”

Flavio lotti: “Pace e informazione sono due beni fondamentali in pericolo. Senza un’informazione di pace non c’è neanche una politica di pace.”

Nel rinnovare l’invito a partecipare alla manifestazione per la libertà d’informazione che si svolgerà sabato 3 ottobre a Roma, Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace ha dichiarato:

“Dopo il lutto, niente. Tutto come prima. La strage in Afghanistan che il 17 settembre ha fermato l’Italia è stata archiviata senza batter ciglio. Dopo il tempo dell’emozione e del cordoglio, doveva venire il tempo della riflessione e della politica. E, invece, nulla. Nessun speciale, nessun dibattito politico, nessun approfondimento che aiutasse gli italiani a capire realmente cosa sta succedendo in Afghanistan, cosa dobbiamo fare per mettere fine a quella tragedia prima di essere costretti a piangere nuovi morti. Niente di niente. Alla faccia dei principi del giornalismo, dei doveri del Servizio Pubblico radiotelevisivo e del Contratto di Servizio che ci lega alla Rai. Nella nostra TV, pubblica e privata, c’è spazio solo per la propaganda. Quella che abbonda nelle retrovie di ogni guerra, si dovrebbe dire. Anche se, in Italia, dobbiamo fare finta che non sia così.
Per questo, la manifestazione di sabato deve essere anche una grande manifestazione per la pace e per un’informazione di pace. Perché quello che è accaduto nelle nostre TV da quel 17 settembre ha recato un grave danno alla nostra democrazia e ha leso i nostri diritti fondamentali. Perchè la propaganda di guerra è vietata dal diritto internazionale dei diritti umani e dalla nostra Costituzione. Perché la Rai deve diventare uno strumento di pace. Perchè non c’è pace senza un’informazione di pace. E senza un’informazione di pace non c’è neppure una politica di pace.
In questo senso, la manifestazione del 3 ottobre non è per qualcuno ma per tutti.
Per tutte le vittime di questa guerra che vogliamo ricordare e onorare, italiane e afgane. Per tutte le vittime di tutte le guerre che si continuano a combattere nel mondo nel cinismo e nell’indifferenza generale. E per tutti gli invisibili. Per tutte quelle persone, popoli, problemi, tragedie umane, guerre, conflitti, ma anche storie positive, idee, valori, progetti e proposte che vengono sistematicamente oscurati e cestinati dai nostri media.
Pace e informazione sono due beni fondamentali in pericolo. Pace e informazione sono due dei temi più importanti di cui ci dobbiamo occupare per l’avvenire. Se vogliamo averne uno.
La manifestazione del 3 ottobre deve segnare, in ciascuno di noi, un cambio di mentalità e una nuova assunzione di responsabilità.”

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