Con il disegno di legge sulle intercettazioni la politica è scesa in campo contro i cittadini, contro il loro diritto ad essere informati. E l’Ordine dei giornalisti di Roma ha scelto di stare dalla parte dei cittadini. In questi mesi l’Ordine di Roma ha dovuto respingere, a più riprese, gli attacchi, sempre più violenti, di esponenti di partito che chiedevano apertura di procedimenti disciplinari contro giornalisti colpevoli di aver fatto solo il proprio dovere: esercitato il diritto di cronaca. Siamo anche scesi in piazza, il 3 ottobre scorso, per difendere la libertà di informazione e il diritto di essere informati, mentre altri nostri colleghi, ai vertici del consiglio nazionale dell’Ordine si nascondevano dietro imbarazzati distinguo. Oggi abbiamo fatto un’altra scelta chiara: in vista delle elezioni per il rinnovo del Consiglio nazionale e regionale dell’Ordine abbiamo presentato una lista (Libera l’Informazione, Cambia l’Ordine) che ha messo al primo punto del programma il suo no al ddl sulle intercettazioni. Scenderemo ancora in piazza. Ma occorre che tutti gli organismi di categoria dei giornalisti, Sindacato e Ordine in primo luogo, ritrovino compattezza in questa battaglia. Lasciamo da parte correnti, divisioni interne, sensibilità politiche diverse e mettiamo al primo posto il futuro dell’informazione libera nel nostro Paese.
Ignazio Ingrao
Nessun commento:
Posta un commento