"Il segretario nazionale dell’Ordine dei giornalisti dovrebbe rappresentare tutti noi. Dovrebbe essere un riferimento per tutti e testimoniare quei valori di correttezza, solidarietà e lealtà cui siamo chiamati. E’ stato questo Enzo Iacopino? Valente collega, ma quando in questi anni difficili di crisi non solo economica della professione, di attacchi diretti alla nostra autonomia abbiamo sentito vicino il segretario nazionale dell’Ordine dei giornalisti?
Ora siamo al paradosso. Alla minaccia di sanzioni disciplinari verso chi - è il caso del collega Ignazio Ingrao consigliere dell’Ordine regionale dei Giornalisti e impegnato negli organismi di categoria oltre ad essere coordinatore romano di Autonomia e Solidarietà - esprime le sue critiche al segretario nazionale dell’
Ordine. Siamo alla lesa maestà? Non basta la replica a ciò che si ritiene non veritiero? Siamo all’uso personale degli strumenti giurisdizionali della categoria? Al tentativo di intimidire le voci critiche?
Tutti, anche chi sino ad oggi ha diretto l’Ordine, è chiamato a rispondere di ciò che ha detto e fatto o di ciò che ha omesso di fare e dire a tutela della professione, della sua autonomia e del diritto di informazione. In genere è a questo che servono le elezioni e il libero confronto all’interno della categoria. Ci auguriamo che il ricambio ci sia e radicale, perché quest’Ordine va cambiato radicalmente. Ma se si decide di percorrere altre strade, quella dei richiami disciplinari, allora si deve essere consapevoli che tale percorso può valere per tutti. Anche per chi incautamente fa un uso distorto delle proprie prerogative. Anche questo offende la dignità e l’onore dell’Ordine nazionale dei Giornalisti.
Roberto Monteforte
cdr de l’Unità, direttivo e giunta di Stampa Romana"
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