giovedì 1 luglio 2010

Presidio a Torino: informazione è libertà

Informazione è libertà
Presidio
GIOVEDI’ 1 LUGLIO DALLE 17 ALLE 19
in piazza Castello a Torino
CONTRO IL DISEGNO DI LEGGE ALFANO SULLE INTERCETTAZIONI
Facciamo sentire la nostra voce per difendere il diritto-dovere di informazione
Le manifestazioni della Federazione nazionale della stampa – i presìdi del 1 luglio a Torino, a Roma e in molte città italiane, e lo sciopero dell’informazione, previsto per l’8 e 9 luglio - hanno come filo conduttore la denuncia di ‘tagli e bavagli’:
Ø gli interventi del governo per censurare il diritto di cronaca col ddl intercettazioni e per punire la cultura italiana con la restrizione dei fondi per musica, cinema, teatro, danza;
Ø il rischio di sparizione di giornali ed emittenti colpiti dalla drastica e indiscriminata riduzione del finanziamento pubblico;
Ø il concreto pericolo che drammatiche vicende come quelle di Federico Aldrovandi e Stefano Cucchi possano in futuro rimanere a lungo ignote all’opinione pubblica;
Ø la perdurante difficoltà del mondo del lavoro ad ottenere l’attenzione dei media e a veder rappresentati gli effetti della crisi.
Il giornalismo italiano vuole tutelare la Libertà
I giornalisti hanno il dovere di informare in modo corretto completo e tempestivo, i cittadini hanno il diritto di sapere le notizie, non il pettegolezzo, ma i fatti che sono importanti ed essenziali perché si formino un libero e informato convincimento sulla cui base assumere in modo consapevole le loro decisioni. Perché ciò accada è essenziale che il ddl Alfano sia modificato profondamente, in particolare deve essere assolutamente chiaro che ciò che è pubblico deve per ciò stesso essere pubblicabile e conoscibile dai cittadini. Il testo del ddl licenziato dal Senato non è affatto condivisibile.
La Libertà “è” o “non è”. La libertà di informazione è o non è
NON SI POSSONO espropriare i cittadini del diritto a loro riconosciuto dalla Costituzione ad avere una informazione corretta, completa e tempestiva:
NON SI PUO’ tenere l’opinione pubblica all’oscuro di quanto avviene.
Se il ddl Alfano diventa legge, infatti, i cittadini non potrebbero più venire a conoscenza di fatti delittuosi gravissimi, come ad esempio, le risate di due imprenditori alla notizia del terremoto dell'Aquila, il bacio in fronte del banchiere Fiorani a Fazio, le tangenti sulla Sanità in Puglia, le torbide vicende del campionato di calcio.
Associazione Stampa Subalpina

Nessun commento: