giovedì 1 luglio 2010

SINISTRA ITALIANA DALLA SVIZZERA: NO ALLA "LEGGE-BAVAGLIO"!

Profonda e unanime inquietudine per lo stato dell’informazione in Italia: questo è stato il leitmotiv del dibattito svoltosi a Zurigo lo scorso 29 giugno alla presenza di Giuliana Sgrena, scrittrice e inviato del quotidiano Il Manifesto. Le preoccupazioni di questi giorni riguardano la libertà di stampa, ma nel dibattito sono state denunciate più in generale le gravi patologie del sistema informativo italiano: dai condizionamenti cui è sottoposto il servizio televisivo pubblico all’incancrenirsi del conflitto d’interesse, che dà luogo ad un sistema dell’informazione in gran parte controllato dal Presidente del Consiglio.
Dalla nostra ottica di italiani residenti in Svizzera, confrontati con una stampa e una televisione saldamente ispirate ai principi del pluralismo, le anomalie italiane nel campo dell’informazione appaiono ancora più scandalose ed estranee alla tradizione democratica europea. La denuncia emersa nel corso della discussione ha riguardato in particolare le principali reti RAI e Mediaset, che trasmettono un’immagine edulcorata dell’Italia, nascondendo la profonda crisi economica e i drammi dell’emarginazione sociale. Soprattutto nei telegiornali più seguiti, esse propongono un’informazione politica sfacciatamente filogovernativa, confezionata in modo tale da rendere del tutto marginale e insignificante la voce delle opposizioni. Inoltre dall’estero appare ancora più evidente come tutta la programmazione di intrattenimento delle principali reti televisive italiane abbia inciso profondamente nei gusti e negli stili di vita della società italiana, riducendo gli spazi per il pensiero critico e per interessi culturali più elevati.
In questi giorni in Italia siamo di fronte ad un ennesimo micidiale attacco alla libertà d’informazione. Con la “legge-bavaglio” contenuta all’interno del disegno di legge sulle intercettazioni attualmente all’esame del Parlamento verrebbe assestato un colpo mortale alla libera espressione della stampa, che si ritroverebbe di fatto impossibilitata a dare conto dei fenomeni di corruzione e di malaffare.
A nome di migliaia di italiani all’estero determinati a tutelare l’immagine di un Paese civile e moderno, a nome di quanti rivendicano in Europa e nel mondo un’informazione obiettiva sulla realtà italiana, a nome di quanti si sono radicati in paesi in cui la libertà di espressione è un principio indiscutibile, chiediamo di fermare la “legge-bavaglio” e di mettere mano in modo radicale alle gravi anomalie del sistema dell’informazione italiana. Ciò a partire dalla sua causa profonda che risiede nel conflitto di interessi del capo di governo. Chiediamo un impegno in questo senso a tutti i parlamentari e facciamo appello in particolare agli eletti all’estero affinché si facciano promotori di una denuncia forte dei rischi che corre la democrazia italiana anche in rapporto alle moderne democrazie europee.
Per queste ragioni esprimiamo la nostra più convinta adesione alla manifestazione promossa dalla Federazione della Stampa Italiana il primo luglio per la libertà di stampa, contro la “legge-bavaglio” e contro i tagli alla cultura!
La Sinistra italiana in Svizzera, Sinistra Ecologia e Libertà, Partito Democratico, Italia dei Valori, Rifondazione Comunista, Colonia Libera Italiana e ACLI Zurigo, Radio Lora italiana

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