mercoledì 9 settembre 2009

PdCITv: Conflitto d'interessi mai risolto

“Da oltre un anno PdCITv, la web tv del Partito dei Comunisti Italiani (componente della Federazione della Sinistra di Alternativa) che aderisce alla manifestazione di sabato 19, è presente in rete cercando di offrire notizie, analisi e materiali video su quanto accade nel paese e solitamente ignorato dai grandi media”, scrive in una nota Jacopo Venier, direttore PdciTv e responsabile comunicazione del Partito dei Comunisti Italiani.
“Riteniamo che in questa fase l’attacco virulento di Berlusconi alla libera informazione costituisca la punta di un iceberg che parte dal conflitto di interessi mai risolto del premier, passando per un servizio pubblico radiotelevisivo ormai logoro sino ad arrivare ad un sistema dei media sempre più condizionato dal potere politico ed economico di chi controlla i grandi flussi della pubblicità, con pesanti limitazioni al principio fondamentale dell’autonomia dei giornalisti.
Aderiamo con convinzione certi che la battaglia dei promotori va ben oltre la giusta difesa delle grandi testate finite sotto il violento attacco del premier. La libertà di informazione nel nostro paese è a rischio anche nella rete, con i tentativi di limitarne l’agibilità; è in discussione il pluralismo per la piccola e media editoria cooperativistica che vede drasticamente ridimensionati i fondi, per le testate dei partiti politici che, pur essendo presenti nella società, sono stati espulsi dal Parlamento, con conseguente taglio delle risorse editoriali.
L’informazione libera e plurale è l’architrave di una moderna democrazia, per questo saremo con voi in piazza a Roma”.
www.pdcitv.it

1 commento:

Luciana P. Pellegreffi ha detto...

« Il vero potere risiede nelle mani dei detentori dei mass media »
(Licio Gelli)

oggi ... libera informazione ????????

Siamo sicuri che il progetto P2 oggi non sia attuale ?????

".....Una volta scoppiato lo scandalo, le ripercussioni sul gruppo Rizzoli furono enormi: il Corriere della Sera ne uscì pesantemente screditato e perse dal 1981 al 1983 100.000 copie, nonché le firme di Enzo Biagi, Alberto Ronchey e Gaetano Scardocchia. Franco Di Bella lasciò la direzione il 13 giugno e venne sostituito da Alberto Cavallari. L'Occhio e il Corriere d'informazione vennero chiusi, Il Piccolo, l'Alto Adige e Il Lavoro ceduti.

Nessuna ripercussione si ebbe invece per Canale 5 ed il suo proprietario Silvio Berlusconi, che nello stesso anno dello scandalo acquisì Italia 1 e solo l'anno successivo Rete 4."
casualità?

mancata legge sul conflitto di interessi?
casualità?

legge sulle intercettazioni ... legge bavaglio alla rete ....
casualità?

Luciana P. Pellegreffi

http://neuroniattivi.blogspot.com/2009/07/ricordiamoci-della-p2-un-popolo-che-non.html